Ciao Christine (ndr Christine Godfrey di Cinque Terre Trekking),
quanto bene vuoi alle Cinque Terre per essere riuscita a fare un video così bello ? Ne hai messo tantissimo e hai aggiunto il tuo occhio di persona che è nata lontano perché spesso è proprio chi viene da fuori che vede con maggiore nitidezza certe cose, mentre chi le vive dalla nascita le ritiene tanto naturali da essere normali, anche quando normali non lo sono per niente.
Io credo che quei viticultori abbiano le stesse preoccupazioni e le stesse difficoltà di chiunque, ma tutti, proprio tutti, hanno volti che emanano una serenità e una gioia interiore per ciò che fanno col loro lavoro che non vedi altrove. Non è solo la fortuna, di per se rara, di poter fare qualcosa che piace. C’è dentro tutta la bellezza di un territorio da loro amato e bellissimo. Non è la stessa cosa zappare la terra e curare le piante in un posto per vedere il quale un’enormità di persone attraversa mezzo mondo e nel quale si potrebbe restare fermi ore solo per ammirarlo. C’è la soddisfazione del risultato finale perché la fatica che fanno è troppa per pensare alla fine di assaggiare un vino che sia non dico mediocre, ma anche solo normalmente buono. E c’è anche la somma di tutto l’amore e la fatica di chi, generazione dopo generazione ha adattato e si è adattato al territorio per poterci vivere. Oppure sono tutti bravissimi attori, ma non è così.
Il tuo video è anche meravigliosamente contraddittorio perché tu affianchi la storia di un lavoro prezioso e lentissimo ad una gara dove si corre per arrivare prima degli altri. Il bello è che invece hanno moltissimo in comune. L’amore per quella terra è la prima cosa che viene in mente, e anche la più ovvia. Un’altra è indubbiamente la fatica. Le Cinque Terre puoi rigirarle da qualunque parte, ma richiedono sempre e comunque fatica. E poi la lentezza, proprio quella, perché nello Sciacchetrail mica si può sempre correre. I passi dei runner mentre risalgono le lunghissime scale di Riomaggiore e Manarola si contano ad uno ad uno come i grappoli che i tuoi viticultori appendono a passire . E’ una lentezza che ha un suo ritmo non scelto dagli uomini, ma da loro capito e accettato perché è quello giusto per ottenere il migliore dei risultati, in cantina o al traguardo. E’ la lentezza di tutte le azioni che hai ripreso nel video, persino l’unica svolta da una macchina. E poi le facce. Di quelle dei tuoi viticultori ti ho già detto, ma vatti a rivedere quelle dei runner dello scorso anno e vedrai che hanno esattamente la stessa luce negli occhi. Questa è la cosa più bella.
Ti abbraccio
Guido (ndr noto come Guru, nella vita reale Agente di La Sportiva Spa)